Tu sei la pace tra le guerre;
tu sei il silenzio in mezzo al frastuono;
tu sei l’amore dove prima c’è stato l’odio;
tu sei l’arcobaleno dopo il temporale violento;
tu sei il tizzone ardente tra il gelo dei ghiacciai;
tu sei la bellezza nel mondo in cui regna l’orrendo;
tu sei la stella polare, per il marinaio, nella notte più buia;
tu sei il porto sicuro in cui le barche si proteggono dalle onde rabbiose;
tu sei la neve che dipinge di bellezza anche il paesaggio più maltrattato;
tu sei ciò che gli altri non sono mai stati e non potranno mai essere
perché: tu sei tu.
Erri De Luca
Non sono al tuo fianco, Anna, io sono il tuo fianco. Sei la parte mancante che torna da lontano a combaciare.
Il giorno prima della felicità
Così ho deciso che questa è la mia definizione della parola amore: tu.
Impossibile
Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. È dire “ti sento”. Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle, sempre e comunque.
I pesci non chiudono gli occhi
Anche se so che c’è un guaio in programma, il solo fatto di essere annodati alla stessa corda, mi illude di un’intesa tra noi due. È un errore, ma non riesco a voler male a questa donna, pure se mi sta tradendo.
La natura esposta.
Quando ti viene nostalgia non è mancanza. E’ presenza di persone, luoghi, emozioni che tornano a trovarti.
Montedidio
Di questo per me si tratta, di essere il resto di alcune persone, delle loro sottrazioni. Porto il vuoto che mi hanno lasciato.
Non ora, non qui
Voglio tentare di stare con te. Voglio credere che è possibile, anche se non per ora, anche da lontano. Ho bisogno di aspettare qualcuno che non somigli a nessuno e tu sei questo.
Tu, mio
Io o tu?
Domenica pomeriggio.
È inverno, fa freddo.
Il freddo, oltre a rallentarne i movimenti, rallenta anche i pensieri, le idee, le voglie.
Smaltita l’euforia del sabato sera, si decide di trascorrere questo tempo (che ci traghetta dall’ora del riposo all’ora degli impegni lavorativi) all’interno del guscio protettivo di casa.
Anche io ho preso questa decisione.
Annoiarsi, a volte, è l’unico modo per riposare davvero.
Il sole è quasi tramontato.
Dalle finestre fa capolino un meraviglioso caleidoscopio di riflessi colorati.
Gli ultimi raggi della giornata, infranti sulle piccole nuvole sparse senza alcun senso nel cielo, regalano uno dei tanti dipinti offerti incondizionatamente dalla natura.
Tutto all’apparenza sembra perfetto, quando una telefonata rompe l’idillio.
“Michi, ho bisogno di parlare, vieni.”
Non una domanda, lo raggiungo.
Arrivato, lo vedo seduto nell’ultimo tavolo a sinistra di questa piccola sala circondata da grandi vetrate.
I divanetti in pelle, verde scuro, vuoti, lo isolano dai pochi avventori presenti.
Le luci calde sulle pareti, colorano l’ambiente con un insolito maquillage vintage.
In mano un bicchiere, vino, rosso.
Il viso triste, cupo, assorto.
Gli occhi bassi, a fissare il liquido innanzi a lui, tradiscono i suoi pensieri nascosti.
Mi siedo di fronte, lo fisso.
Un fiume in piena mi travolge.
Una valanga disordinata di parole, scaccia violentemente i miei pensieri frivoli del momento.
Il racconto, procedendo a briglia sciolta, mi permette di comprendere l’accaduto, ma soprattutto mi permette di comprendere cosa lo tormenta.
Una frase su tutte lo riassume.
Per cercare di non mentire, ha deluso nuovamente una persona importante.
Ecco, tutto ruota intorno a questo.
Un duopolio in cui tutti ci siamo trovati almeno una volta.
Mentire o deludere?
Scegliere il bene interiore proprio o quello dell’altro?
Perché alla fine la scelta ricade sempre sulla stessa domanda.
Decidere chi è più importante in quel momento:
io o tu?