Questa è una raccolta di parole non mie, scritte da altri, ma scelti da me, per un mio esclusivo gusto personale.
Stralci di libri, aforismi, etc..
Tutto quello che merita eco, evidenza o di essere messo in risalto
Se ora le dicevo “addio per sempre” era perché volevo assolutamente che tornasse entro una settimana; se le dicevo “sarebbe pericoloso vederti”, era perché volevo rivederla; se le scrivevo: “hai ragione, saremmo infelici insieme”, era perché vivere separato da lei mi pareva peggiore della morte.
La fuggitiva
I legami fra una persona e noi esistono solamente nel pensiero. La memoria, nell’affievolirsi, li allenta; e, nonostante l’illusione di cui vorremmo essere vittime, e , con la quale, per amore, per amicizia, per cortesia, per rispetto umano, per dovere, inganniamo gli altri, noi viviamo soli. L’uomo è l’essere che non può uscire da sé, che non conosce gli altri se non in se medesimo, e che, se dice il contrario, mente.
Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta – e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.
L’identità
In greco, ritorno si dice nòstos. Àlgos significa sofferenza. La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
L’ignoranza
Tomas si diceva: fare l’amore con una donna e dormire con una donna sono due passioni non solo diverse ma quasi opposte. L’amore non si manifesta col desiderio di fare l’amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica a un’unica donna).
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Forse se fossero rimasti insieme ancora per qualche tempo, avrebbero cominciato a capire a poco a poco le parole che dicevano. I loro vocabolari si sarebbero pudicamente e lentamente avvicinati l’uno all’altro come amanti molto timidi, e la musica dell’uno avrebbe cominciato a intrecciarsi con la musica dell’altro. Ma è troppo tardi.
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi. La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti. C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata. E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori.
Nel sogno ricordo di aver sognato la stessa cosa la notte prima e molte altre notti degli ultimi anni, e seppe che l’immagine gli si era cancellata dalla memoria quando si era svegliato, perché quel sogno ricorrente aveva la virtù di non poter essere ricordato se non dentro il sogno stesso.
Cent’anni di solitudine
Così aveva finito per pensare a lui come non si era mai immaginata che si potesse pensare a qualcuno, presagendolo dove non era, desiderandolo dove non poteva essere, svegliandosi d’improvviso con la sensazione fisica che lui la contemplasse nel buio mentre dormiva.
L’amore ai tempi del colera
Con lei Florentino Ariza aveva imparato quello che aveva già sofferto parecchie volte senza saperlo: che si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna. Solitario tra la folla del molo, aveva detto fra sè in un accesso di rabbia: “il cuore ha più stanze di un casino.”
L’amore ai tempi del colera
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi “ti amo” e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Avevo fatto di tutto per non amarlo. Chi legge sa che avevo provato in ogni modo ad estirpare da io animo i germi di una amore appena nato; e adesso mi era bastato rivederlo un momento perché quel sentimento tornasse di nuovo, incontrollato, più vivo e più forte di prima! Quell’uomo mi costringeva ad amarlo senza neppure guardarmi.
Emily Brontë – Jane Eyre
Con lui non dovevo affannarmi a trattenere e reprimere la gioia e la vivacità; con lui ero perfettamente a mio agio, perché sapevo di essere adatta a lui: qualsiasi cosa dicessi o facessi sembrava consolarlo o dargli vita. Era per me una consapevolezza deliziosa. Dava vita e vivacità alla mia natura nella sua interezza: in sua presenza vivevo pienamente; e così era per lui.
Emily Brontë – Jane Eyre
Io non gli espressi mai il mio amore a parole; ma se gli sguardi hanno un linguaggio, il più grande idiota avrebbe capito che avevo perso la testa.
Emily Brontë – Cime tempestose
Sii sempre con me, prendi qualsiasi forma, portami alla follia. Solo non lasciarmi in quest’abisso, nel quale non riesco a trovarti.
Emily Brontë – Cime tempestose
Non capisci che tutte le tue parole resteranno stampate a fuoco nella mia memoria e mi divoreranno sempre più a fondo, per l’eternità , quando mi avrai lasciato? Sai di mentire quando dici che ti ho ucciso; e sai che non potrei dimenticare te come non potrei dimenticare la mia esistenza! Non basta a soddisfare il tuo infernale egoismo sapere che mentre tu sarai in pace io mi contorcerò nei tormenti dell’inferno?
Emily Brontë- Cime tempestose
Ho sognato nella mia vita, sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo e attraverso di me, come il vino attraverso l’acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente.
L’amore non deve implorare e nemmeno pretendere, l’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato, ma trascina.
Demian
La solitudine è indipendenza: l’avevo desiderata e me l’ero conquistata in tanti anni. Era fredda, questo si, ma era anche silenziosa, meravigliosamente silenziosa e grande come lo spazio freddo e silente nel quale girano gli astri.
L’amore da una parte sola non basta, Giò. Le tue sono fantasie da masochista. Non si regala l’anima a chi non è disposto a regalare la sua. Chi non fa regali, non apprezza regali. Tu cerchi Dio in terra, e sei disposta a qualsiasi menzogna pur di inventarlo. Ma Dio non si inventa, e neppure l’amore. L’amore è un dialogo, non un monologo.
Penelope alla guerra
La morte di una amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto. lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà , quando arriva ti senti invalido. Mutilato. Non ha confini il coraggio che nasce dall’amore e per amore si realizza. non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove.
Li aveva risuscitati l’amore, il cuore dell’uno racchiudeva infinite fonti di vita per l’altro. Si prefissero di aspettare e di aver pazienza. Restavan loro ancora sette anni di attesa; e nel frattempo quanto intollerabile dolore e quanta felicità sconfinata! Ma egli era risuscitato, e lo sapeva, lo sentiva pienamente con tutto il suo essere rinnovato, e lei, lei non viveva che della vita di lui!
Delitto e castigo
Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata.
Delitto e castigo
Immenso sarà il dolore che apparirà ai tuoi occhi, e in questo dolore sarai felice. Ecco la consegna che ti do: nel dolore cerca la felicità .
I fratelli Karamazov
Io vorrei farti dormire, ma… come i personaggi delle favole, che dormono per svegliarsi solo il giorno in cui saranno felici. Ma succederà così anche a te. Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani. Guarda, Natalia, il Cielo! è una meraviglia!
Le notti bianche
Il cielo era stellato, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva se sotto un cielo così potessero vivere uomini senza pace.
Le notti bianche
Sono completamente senza una storia. Come si dice da noi, ho vissuto per me stesso, ciò completamente solo… Solo, completamente solo, sapete che vuol dire solo? Come solo? Vuol dire che non avete mai visto nessuno? Oh, no, in quanto a vedere le persone, ne vedo, e tuttavia sono solo.
Le notti bianche
E ti chiedi: ” Dove sono i tuoi sogni?”, e scuotendo la testa dici: “Come volano in fretta gli anni!”. E di nuovo ti chiedi: “Che cosa hai fatto con i tuoi anni? Dove hai sepolto il tuo tempo migliore? Hai vissuto o no?”. Diciamo a noi stessi: “Guarda come nel mondo si gela. Passeranno ancora altri anni, a loro seguirà una triste solitudine, arriverà la vecchiaia barcollante sulle grucce, e poi l’angoscia e la tristezza. Impallidirà il tuo mondo fantastico, svaniranno, appassiranno i tuoi sogni, e cadranno come le foglie gialle dagli alberi.
Le notti bianche
Il sognatore non desidera nulla, perché è superiore ai desideri, perché ha tutto, perché è satollo, perché è lui stesso l’artefice della sua vita e se la crea ogni ora, secondo una nuova volontà.
Le notti bianche
Oh, sì che è notevole; lei è una vera bellezza, Aglàja Ivànovva, una bellezza straordinaria. Lei è così bella che si ha addirittura paura di guardarla. È difficile valutare la bellezza, e io non ci sono preparato. La bellezza è un enigma.
L’idiota
“No, non lo so, ora penso a tutt’altro.” “E a che cosa pensi?” “Ecco, quando tu ti alzi e mi passi vicino, io ti guardo e ti seguo con gli occhi ; sento il fruscio della tua veste e il cuore mi vien meno, e se esci dalla stanza, mi ricordo di ogni tua parola, e con quale intonazione Hai detto ogni cosa. Tutta questa notte non ho pensato a nulla, ho sempre ascoltato il tuo respiro nel sonno, e come ti sei mossa un paio di volte.”
L’idiota
Mi tormentava, allora, anche un’altra circostanza: il fatto che nessuno mi somigliava e io non somigliavo a nessuno. “Io sono solo, e loro sono tutti”, pensavo, e mi mettevo a riflettere.
Memorie del sottosuolo
Non solo non sono stato capace di diventare cattivo, non sono stato capace di diventare niente: né cattivo, né buono, né disonesto, né onesto, né un eroe, né un insetto. Adesso vivacchio, oramai, nel mio angolino, dicendo che sono cattivo, eccitandomi con una malvagia, inutile idea consolatoria, che un uomo intelligente non può seriamente diventar niente, e che diventan qualcuno soltanto i coglioni.
Memorie dal sottosuolo
Nei ricordi di ogni uomo ci sono certe cose che egli non svela a tutti, ma forse soltanto agli amici. Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici, ma forse solo a sé stesso, e comunque in gran segreto.Ma vene sono infine, di quelle che l’uomo ha paura di svelare perfino a sé stesso, e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere.
Memorie dal sottosuolo
Ebbene, talvolta a un uomo accade proprio così, di smarrirsi nei propri sentimenti e dir sciocchezze, e questo non dipende da altro che da troppo fervore nel cuore.
Ho sempre voluto un secondo mestiere per essere libero nel mio lavoro di scrittore. Non ho mai voluto che la mia vita materiale dipendesse dai miei libri, affinché i miei libri non dipendessero dalla mia vita materiale.
E forse non è vero amore se dico che tu sei la cosa più cara per me; amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
L’uomo, torturato dai propri diavoli, si vendica insensatamente contro il prossimo.
Lascia dormire il futuro come si merita. Se lo si sveglia prima del tempo, si ottiene un presente assonnato.
La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.
Il tempo che ti è assegnato è così breve che se perdi un secondo hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più, dura solo quanto il tempo che perdi. se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella, in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro fin dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma certissimamente.
I giorni scorsi sono andata a cercare quella vecchia edizione di Pinocchio che ho letto e riletto da piccina ma non c’è più… Chissà a quale dei tanti bambini del parentado cresciuti dopo di me sarà stata regalata o forse quella copertina rossa, troppo elegante per un’edizione per bambini e troppo logora per fare bella figura, ha segnato il suo destino tra la carta da macero.? Davvero strano il criterio con il quale le persone, incuranti se appartengano loro o meno, decidano di disfarsi di questo o di quell’oggetto o al contrario di conservare proprio quest’altro.? Una soffitta impolverata colma stracolma di oggetti, insignificanti ai miei occhi ma che qualcuno ha deciso di conservare, tra i quali ero convinta di ritrovare un caro vecchio amico tanto prezioso forse solo per me.? Ma…? Chissà perché speravo di ritrovarlo proprio lì, tra le cose dimenticate. In fondo è solo colpa mia: avrei dovuto prendermene cura! Forse anche questa è una metafora della vita.
C’è una maschera per la famiglia, una per la società , una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno.
Uno, nessuno e centomila
Perché nulla è più complicato della sincerità . Fingiamo tutti spontaneamente, non tanto innanzi agli altri, quanto innanzi a noi stessi; crediamo sempre di noi quello che ci piace credere, e ci vediamo non quali siamo in realtà , ma quali presumiamo d’essere secondo la costruzione ideale che ci siamo fatta di noi stessi.
La realtà del sogno.
Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri.
“Beate le marionette,” sospirai, “su le cui teste di legno il finto cielo si conserva senza strappi! Non perplessità angosciose, né ritegni, né intoppi, né ombre, né pietà; nulla! E possono attendere bravamente e prender gusto alla loro commedia e amare e tenere se stesse in considerazione e in pregio, senza soffrir mai vertigini o capogiri, poiché per la loro statura e per le loro azioni quel cielo è un tetto proporzionato.”
Il fu Mattia Pascal
Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.