Gentilezza

Un vecchio edificio dalla forma perfetta, fuori.
Il palcoscenico giusto per la rappresentazione quotidiana di ciò che avviene, dentro.
Sulla sinistra del grande salone centrale, gli ingressi delle innumerevoli stanze svelano la presenza di un consueto film ripetuto usualmente dalle persone del posto.
Un alveare di minuscoli ingressi dove la gente si stipa per i motivi più disparati.
Sono tutti uguali, quasi identici.
Stessa forma, stessa dimensione, stesso colore.
Nessun particolare mette in risalto uno a discapito dell’altro.
Chi ha disegnato quel posto lo ha fatto inserendoci un pizzico di ironia.
Se non conosci il posto ti ci devi perdere almeno una volta.
La parafrasi della vita di ognuno di noi.
L’eccezione la si scopre conservando la pazienza e avendo il coraggio di arrivare alla fine.
Ancora la parafrasi della vita di tutti i giorni.
L’ultimo ingresso, prima dell’uscita, fa da supporto ad un piccolo quadro con all’interno incastonata una frase.
Non un’opera d’arte, non un dipinto, non un basso rilievo, no.
Una frase.
Facile da ricordare.
Quasi banale leggendola con la dovuta superficialità .
“La gentilezza ci rende persone migliori”.
Ironicamente, la scoperta del secolo.
Chissà  perché qualcuno abbia sentito la necessità  di rimarcare qualcosa di così ovvio.
Chissà  perché proprio in quel luogo dove tutto sembra uguale.
Qualcosa che tutti noi facciamo e perseguiamo con fermezza, credendoci, ogni giorno.
Invece no, purtroppo non è così.
Quel qualcuno è stato saggio, ha cercato di ricordarci cosa dovremmo essere.
Persone gentili.
I gesti di tutti i giorni, invece, raccontano una storia diversa.
Ci basta così poco per strappare con violenza quel quadro, distruggendolo in milioni di minuscoli pezzetti.
Riusciamo a fatica ad esserlo con noi stessi, ma soprattutto con le persone vicine.
Tutti troppo preoccupati ad inseguire i propri egoismi.
Pronti a giustificare con i mezzi più disparati una parola di troppo, un tono fuori luogo, un rimprovero non dovuto.
Guardiamo con sospetto chi non conosciamo, e come tale, il più delle volte lo ignoriamo.
Un gesto gentile lo regaliamo come si regala un gioiello prezioso.
Per farlo risaltare, per raccontarlo e farlo raccontare.
Non perché lo sentiamo nostro.
Non siamo più abituati a vedere la gentilezza come un pregio da coltivare, annaffiare e far sbocciare ad ogni occasione.
Dovremmo cominciare a crederci e dimostrarlo per esserlo davvero.
Gentili.

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