A volte decido di dedicare una serata al divano.
Questo strano oggetto capace di fagocitare le persone per lunghe e interminabili ore.
Uno scrittore di fantascienza potrebbe rappresentarlo come un buco nero.
Dovrebbe spaventare per il suo totale egoismo, invece ne siamo attratti, lo ricerchiamo, ci buttiamo a capofitto nel suo ventre morbido.
Lui subdolo, ci tiene ancorati fingendo di coccolarci.
Anche io non sfuggo al suo canto ammaliatore.
La Dea Chione, oggi, ha deciso di amplificare la forza dello strano oggetto, regalando un ampio manto nevoso.
Un intero orizzonte monocolore.
Le auto, credendosi dei bulli di quartiere, provano invano in tutti i modi a rovinare questo capolavoro della natura.
Un soffice agglomerato di ispirazione per artisti capaci di cogliere le sfumature tra le pieghe delle emozioni che regala.
Non una luce intorno a me.
Devo poter godere appieno di ogni piccolo riflesso di luce artificiale che rimbalza sui fiocchi candidi.
Da l’impressione di essere un immenso esercito di lucciole marcianti verso la stessa direzione, in colonna, disciplinati, ordinati, in pace tra loro, ma soprattutto silenziosi.
Ecco, forse la magia della neve sta nel silenzio che regala.
Il silenzio.
Penso.
Abbiamo perso il piacere del silenzio.
Perché stare in silenzio obbliga ad ascoltare noi stessi.
Troppe volte fuggiamo dai nostri pensieri usando mille alibi, mille trucchi o sotterfugi fingendo di non udirli, sovrastati dal rumore della quotidianità .
Invece dovremmo ascoltarci di più e più spesso.
Perché la soluzione a molti problemi alla fine è lì, dentro di noi.
Basta ascoltarla mentre tutto fuori tace.